La Fondazione ADO è un’organizzazione di utilità sociale senza scopo di lucro che opera nell’ambito delle cure palliative.
Solidarietà e partecipazione ne sono i valori fondamentali.
Scopo della Fondazione è:
- fornire cure palliativistiche di elevata qualità alle persone con patologie oncologiche o con altre patologie croniche evolutive in fase avanzata a domicilio, in ambulatorio e in hospice , prendendosi cura in modo globale del paziente e dei famigliari;
- formare il personale sanitario che opera nel sistema delle cure palliative e offrire ai propri professionisti percorsi formativi permanenti per il miglioramento continuo della qualità assistenziale;
- promuovere la cultura delle cure palliative attraverso iniziative rivolte a tutta la comunità
La Fondazione ADO si prende cura dei pazienti e dei famigliari gratuitamente, grazie all’accreditamento col Servizio Sanitario Regionale e al contributo dei soci, dei volontari e dei sostenitori.
www.adohtf.it
Afrika Twende è un associazione nata come gruppo di volontari nel corso del 2001, e dal mese di maggio 2005 è diventata ONLUS regolarmente costituita.
L’associazione Afrika Twende si occupa di sviluppare progetti verso i paesi africani, specialmente la Tanzania e la Repubblica Democratica del Congo, ai fini di aiuto sociale, culturale ed educativo, di formazione ed aiuto sanitario. Afrika Twende è a Ferrara in via Bela Bartok al n.2.
www.afrikatwende.it
Nel 1983 nasce AISLA Onlus.
Si tratta di un’associazione indipendente avente la mission di diventare il soggetto nazionale di riferimento per la tutela, l’assistenza, la cura dei malati di SLA, e per lo sviluppo della ricerca scientifica nel campo di una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni e gradualmente limita l’attività muscolare.
Al contempo, l’associazione si occupa di divulgare le informazioni relative alla malattia e di stimolare le Istituzioni e gli Organismi del Sistema socio-sanitario nazionale, regionale e locale ad una presa in carico adeguata e qualificata dei pazienti.
www.aisla.it
“Perchè il possibile possa nascere, bisogna continuare a tentare l’impossibile”
L’Associazione non ha scopo di lucro, è apartitica e persegue in modo esclusivo finalità di solidarietà sociale. Come riportato nell’Atto Costitutivo (articolo 2 – finalità), l’Associazione ha come obiettivo sociale quello di:
- assistere formazione ed istruzione dell’Infanzia;
- assistere Anziani che si trovano anche all’interno di strutture di degenza;
- supportare medici e ricercatori nelle loro attività di ricerca in materia di studio, prevenzione e cura dell’Aneurisma cerebrale.
Per raggiungere questi obiettivi si avvale di una sinergia di persone altamente qualificate. Pertanto L’Associazione si impegna a reperire fondi e strumenti di aiuto attraverso l’organizzazione di spettacoli, eventi e manifestazioni di vario genere.
www.associazionefrancescaemattia.org
Per le persone con disabilità acquisita, oltre ai percorsi formativi, è presente il Centro Perez, un laboratorio protetto per chi non ha potenzialità di accesso al mercato del lavoro e di transizione al lavoro per chi ne è momentaneamente escluso. Il Centro si propone dunque come una risposta non assistenziale, attraverso lo svolgimento di attività pratiche realizzate all’interno di un laboratorio polivalente di produzione e confezionamento prodotti, stampa digitale ed attività manuali.
Completano l’offerta la palestra, attrezzata per promuovere e mantenere un’adeguata attività fisica, il laboratorio teatrale, uno spazio verde riservato, allestito come serra e orto-giardino accessibile, e un laboratorio di cucina, simile in tutto ad una cucina di casa, per l’esercizio delle autonomie domestiche. L’impegno è la presa in carico globale del soggetto disabile, con l’obiettivo di migliorare significativamente, sia durante la permanenza presso l’Opera sia nel proprio ambiente, la qualità di vita della persona e della sua famiglia.
www.cittadelragazzo.it/it/generale/centro-perez.html
Ci sono vite, come quella di Giulia, destinate ad essere vissute in salita, ma ci sono piccoli angeli, come Giulia, che stupiscono giorno dopo giorno per la forza d’animo, il sorriso sereno e lo sguardo profondo. Giulia nella sua vita ha affrontato un grave problema di sviluppo psico-motorio che le ha reso difficile camminare, impossibile esprimersi verbalmente ed essere autonoma in molti gesti quotidiani. Giulia nella sua vita ha affrontato anche l’epilessia, le cui crisi forse sono state l’unica cosa in grado, a tratti, di spegnere le luce nei suoi occhi. Perché lo sguardo di Giulia é valso sempre più di mille parole. Così come il suo unico e personale modo di essere presente affettivamente con i gesti, con un sorriso e con i suoi occhioni azzurri. Giulia ha sempre trovato il modo di far sentire forte la sua presenza e di segnare indelebilmente il cuore di chi ha incrociato, seppur solo per un attimo, la sua vita. “Ci sono vite, come quella di Giulia, destinate ad essere vissute in salita: nel 2004 una patologia oncologica aggredisce il suo fisico. E Giulia insegna a chi le sta vicino come si affronta il dolore fisico che la chemioterapia provoca, Giulia insegna a chi le sta vicino come si possa dare, pur nel silenzio, un senso forte alla propria vita”. Il 7 settembre 2005 Giulia é diventata un angelo.
www.associazionegiulia.com
La Cooperativa Sociale “i frutti dell’albero” nasce per accogliere una grande sfida: la ricerca di una struttura dove accogliere ed assistere i suoi ragazzi e i ragazzi diversamente abili del territorio ferrarese.
Consapevoli di una dimensione sociale della sofferenza che diventa vantaggio per gli altri diventando : UTILI AGLI ALTRI. Non si tratta di un’utopia ma di un progetto di vita che possa accompagnare i ragazzi diversamente abili nelle varie tappe della loro crescita: “oggi” svolgendo attività volte all’acquisizione e al mantenimento dell’autonomia individuale, al potenziamento della capacità cognitive e relazionali, oltre ad attività ludico-ricreative.
www.ifruttidellalbero.it
“Lo Specchio” è un’associazione di genitori con figli diversamente abili che si confrontano e si scambiano opinioni tra loro e, valorizzando le abilità di ognuno, propongono situazioni di inclusione in ambiti non protetti, sia lavorativi che ricreativi, supportando la disabilità. A chi ci rivolgiamo: A tutte le famiglie con figli diversamente abili e non, alle istituzioni pubbliche e private, a tutta la cittadinanza.
Cosa proponiamo: Promuovere tutti quei progetti che portino a un cambiamento di cultura, dando il giusto valore alla disabilità. Promuovere l’auto aiuto come mezzo per sostenersi reciprocamente e affrontare insieme i problemi. Creare una rete tra persone che sostengono le nostre iniziative, per far sì che i nostri figli possano scegliere tra le opportunità che la vita potrebbe offire loro in tutti gli ambiti (lavorativi, sportivi, ricreativi, cultu-rali), anche senza l’assistenza delle famiglie. Di essere soggetti attivi e non assistenziali. Di favorire l’autonomia dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. Di promuovere la formazione.
www.associazionelospecchio.org
Oggi AISM è il punto di riferimento per le circa 68.000 persone con sclerosi multipla e per i loro familiari. L’Associazione crede fermamente che le persone colpite dalla 8alattia abbiano diritto ad una buona qualità di vita e alla piena integrazione sociale. Per questo l’Associazione è attiva sul territorio con oltre 7.000 volontari impegnati a diffondere una corretta informazione sulla malattia, sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere ed erogare servizi socio sanitari adeguati dove il servizio pubblico non arriva, promuovere iniziative di raccolta fondi per sostenere la ricerca scientifica.
AISM è una ONLUS, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, che da 40 anni opera su tutto il territorio italiano. Dal 1998 è affiancata da FISM, Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, anch’essa ONLUS, istituita per continuare a finanziare e promuovere la ricerca scientifica sulla malattia.
www.aism.it
St. Albert’s Mission Hospital è l’unico ospedale in un distretto che serve 120.000 persone, la maggior parte delle quali sono agricoltori di sussistenza o indigenti. Tre medici, due dottoresse e un dottore, lottano per prendersi cura dei malati e dei feriti; l‘ospedale lavora per fornire consulenza, test e cure alle donne in gravidanza e alle persone con HIV / AIDS, mantenere un programma di assistenza domiciliare, fornire tasse scolastiche e cibo agli orfani, formare le ostetriche che necessitano disperatamente, raccogliere colture per nutrire i pazienti e mantenere un serbatoio e un sistema di depurazione delle acque per mantenere aperto l’ospedale durante i periodi di siccità. Il loro lavoro è reso difficile a causa delle continue lotte economiche dello Zimbabwe. Nell’agosto 2013, l’ospedale ha avviato un programma di prevenzione del cancro cervicale, con l’aiuto di Better Healthcare for Africa e della Sarita Kenedy East Foundation, per ridurre la sofferenza e la morte per questa che è la principale causa di morte tra le donne nello Zimbabwe.
Tuttavia, a causa di una debole economia nazionale, St. Albert affronta carenze croniche di carburante, medicine e altre forniture. Le interruzioni elettriche sono frequenti. Molti specialisti medici sono fuggiti dal paese, lasciando che i medici di St. Albert si prendessero cura dei pazienti che normalmente avrebbero fatto riferimento ad altri medici.
www.stalbertsmissionhospital.org
L’Associazione Donatori Midollo Osseo ha come scopo principale informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del sangue attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo. Sono molte le persone che ogni anno in Italia necessitano di trapianto, ma purtroppo la compatibilità genetica è un fattore molto raro, che ha maggiori probabilità di esistere tra consanguinei. Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è dunque legata all’esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè sono già note le caratteristiche genetiche, registrate in una banca dati. Si valuta che in Italia siano necessari circa 1.000 nuovi donatori effettivi all’anno. Una stima che è destinata a subire un notevole aumento, se si tiene conto che il trapianto delle cellule staminali presenti nel midollo osseo è attualmente al centro di ricerche anche nel campo dei tumori solidi, mentre stanno diventando di routine alcune applicazioni in campo genetico, come nel caso delle talassemie. In questo panorama, ADMO svolge un ruolo fondamentale di stimolo e coordinamento: fornisce agli interessati tutte le informazioni sulla donazione del midollo osseo e invia i potenziali donatori ai centri trasfusionali del Servizio Sanitario Nazionale, presso i quali vengono sottoposti alla tipizzazione HLA, che avviene con un semplice prelievo di sangue. I dati vengono poi inviati al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR), nel più assoluto rispetto della normativa sulla privacy (Decreto Legislativo 196/03).
www.admo.it
L’Associazione Epilessia Emilia Romagna (A.E.E.R) è la naturale evoluzione della Associazione Epilessia Bologna Onlus (AEBO).
L’Associazione che è stata costruita nel tempo, mattone su mattone, da un gruppo ristretto di volontari e amici bolognesi interessati, per esperienze dirette o affettive, a dare un contributo solidaristico alle tante persone coinvolte in questa malattia ha cambiatto nome: si è trasformata, si ampliata è diventata A.E.E.R. (Associazione Epilessia Emilia Romagna).
L’A.E.E.R. è lo sviluppo naturale di quel progetto che, per molti aspetti, si è costruito prima sui fatti e poi sulla carta. Le realtà di gruppi di soci attivi a Ferrara, a Ravenna e a Reggio Emilia, testimoniano presenze, esigenze e finalità dai confini sovra-provinciali. Se fino a l’altro ieri questi ” nuclei operativi ” venivano indicati e descritti come un’estensione dell’Associazione Epilessia Bologna Onlus.
Oggi l’esigenza di dare respiro ed autonomia più ampia a queste presenze in loco, ha portato alla determinazione di dar vita ad un ” Consorzio associativo ” che, oltre a dare spazio a tutti, diventasse, al contempo, “ombrello” e riferimento organizzativo per i suoi animatori. Questa quindi è L’A.E.E.R che ha sostituito anche legalmente AEBO.
La nostra Associazione si propone di essere un interlocutore, sempre meno eludibile, e sempre più testimoniante, di cosa si deve fare e dove si deve intervenire, per superare e risolvere i tanti quesiti ancora in sospeso di una malattia per la quale, “scienza” e “potere” hanno fatto troppo poco per secoli!
L’ A.E.E.R sarà, pure, elemento e soggetto propulsore per allargare e divulgare la conoscenza e le “giuste pretese” di quanti sono a contatto o vivono l’esperienza di ” una epilessia”: talora semplice, talora molto complessa.
www.associazioneepilessia.it
Emergency è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
L’impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contributo di migliaia di volontari e di sostenitori.
Dalla sua nascita a oggi, Emergency ha curato oltre 8 milioni di persone.
www.emergency.it
Oggi la maggior parte delle persone che si ammala di tumore, una volta terminate le terapie del caso, fortunatamente guarisce. Ma quale è, veramente, la qualità della vita di queste persone? Per molti torna ad essere quella di prima, per altri invece la ripresa risulta più difficoltosa. Tanti continuano a soffrire a causa delle cicatrici fisiche e psicologiche provocate dal trauma della diagnosi e dagli effetti collaterali delle terapie.
Quasi tutti affrontano da soli il terribile stress dei controlli medici periodici strettamente necessari dopo la malattia. Gli americani chiamano queste persone “Cancer Survivors”. L’Associazione “Gli Onconauti”, in assenza ancora di un termine italiano, ha proposto di chiamarli “Onconauti“. L’intento della nostra Associazione è quello di aiutarli a compiere in modo sereno e meno faticoso il lungo e coraggioso viaggio verso la salute.
La nostra mission consiste nella sensibilizzazione della comunità e delle Istituzioni, e nello sviluppo di percorsi innovativi di riabilitazione olistica integrata, con l’utilizzo di tecniche mente-corpo, per i pazienti oncologici lungosopravviventi in follow up (onconauti) e i loro famigliari, che costituiscono ormai il 5% della popolazione italiana. I percorsi sono finalizzata al recupero del benessere e al miglioramento dello stile di vita attraverso l’acquisizione di strumenti che li trasformino in soggetti attivi nella tutela della propria salute.
www.onconauti.it
L’Associazione si propone lo scopo di aiutare le persone affette da Sindrome di Lowe (nota anche come sindrome Oculo-Cerebro-Renale di Lowe (OCRL), I loro parenti e coloro che si occupano dei loro problemi, al fine di fornire ai malati di Sindrome di Lowe e alle loro famiglie, assistenza ed informazioni sulla malattia.Le attività dell’associazione sono rivolte prevalentemente da parte dei soci verso i non soci.
Gli scopi dell’associazione sono:
1. Stabilire una rete di comunicazione tra le famiglie.
2. Favorire il progresso nella conoscenza della malattia e nell’impiego di mezzi atti a ridurre gli effetti individuali, sociali, psicologici sia degli ammalati, sia delle famiglie che si fanno carico della sofferenza dei loro congiunti.
3. Aumentare la sensibilità pubblica sulla Sindrome di Lowe.
4. Difendere i diritti civili, la dignità personale e di cittadino delle persone affette da Sindrome di Lowe.
www.aislolowe.it/site
Nati Prima Onlus è un’associazione di volontariato, nata dall’esperienza dei genitori e parenti di neonati prematuri e non con la collaborazione del personale del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Ferrara, che vuole aiutare ed assistere tutte le famiglie dei piccoli nati pretermine.
www.natiprima.it
www.casavivaonlus.it
Il Mantello è un progetto di comunità che si caratterizza come laboratorio di ricerca e sperimentazione sociale. Nasce nel 2016 come progetto promosso da una cabina di regia pubblico-sociale composta da Agire Sociale, Comune di Ferrara, AUSL e ASP e dopo un percorso di condivisione si costituisce a marzo del 2019 come Associazione di Promozione Sociale (APS) che gestisce l’Emporio Solidale con sede in via Mura di Porta Po, 9 a Ferrara. Dal 2016, fa parte della Rete degli empori solidali dell’Emilia Romagna.
Cos’è un Emporio Solidale?
Un emporio solidale è una forma di contrasto alla povertà le cui caratteristiche possono variare notevolmente da territorio a territorio; “il mantello” di Ferrara è un luogo simile ad un piccolo market in cui persone e/o famiglie in difficoltà socio-economica possono, per 12 mesi (rinnovabili al massimo fino ai 18 mesi), ricevere un aiuto per raggiungere piccoli obiettivi di miglioramento rispetto alla situazione personale/familiare che stanno vivendo. I volontari (persone non pagate che mettono a disposizione il proprio tempo libero a titolo gratuito) sono disponibili a svolgere dei colloqui di accompagnamento, segnalare corsi di formazione gratuiti, avviare ad un percorso di orientamento al lavoro (obbligatorio per chi è disoccupato), offrire la possibilità di partecipare ad attività culturali e sportive gratuite, fornire consulenza legale e aiuto psicologico. L’accesso all’emporio solidale, inoltre, prevede la distribuzione di beni alimentari e di prima necessità attraverso un piccolo market.
A chi ci rivolgiamo?
“il mantello” si rivolge a persone che rischiano di scivolare da una situazione di impoverimento ad una di povertà ed esclusione sociale: persone che pur avendo le competenze e le capacità di essere autonome, hanno visto svanire le loro certezze e si trovano oggi in una condizione grave di vulnerabilità, anche emotiva e psicologica. Stiamo parlando dei cosiddetti nuovi poveri a volte chiamati gli invisibili, proprio perché non facilmente intercettati dai Servizi e dal volontariato storicamente impegnato nel contrasto alle povertà.
www.ilmantelloferrara.it
Avete mai sentito parlare di Mucopolisaccaridosi? Probabilmente no e questo perché si tratta di una malattia genetica molto rara. Giorgio, bambino di 14 anni residente a Ferrara, purtroppo è portatore di tale malattia e, come raccontato da papà Dino, “bisogna far sì che questa non sia una malattia orfana dove non si faccia più ricerca”.
“È importante far conoscere questa malattia, merita attenzione
Parlando della malattia, “in Europa, ci sono all’incirca 19 casi all’anno, non ci sono cure risolutive ma solo palliative”, così spiega il papà del piccolo Giorgio che ha ribadito poi come è necessario la raccolta fondi, anche per alzare la qualità di vita delle persone con disabilità oltre a prevenire, con la conoscenza, un rischio di emarginazione di queste persone. Ma la vera sfida, continua papà Dino, “è far sì che le persone con disabilità siano trattate alla pari perché hanno sempre un messaggio da darci e posso dirvi che Giorgio ha aperto una finestra nel mio cuore e nella mia vita”.
“Molto spesso – sottolinea papà Dino – si associa la persona alla malattia ed è importante dividere le due cose”.